mercoledì 28 luglio 2010

XI Diario Mongolo

Si ode una musica che proviene da 6 voci
buffe e dalle magnifiche note della
fisarmonica di Natalia dei Forasteri!
Siro (Forastero in questo caso alle percussioni)
carica il tempo con arte, rendendo il
tutto pimpante e giocoso come una marcetta;
le campagne deserte vibrano e si animano.
Qualche cavallo si gira, uno Yak borbotta
infastidito scrutando da sotto una frangetta
anni `60 e bambini si affacciano dalle bianche
Ger, alcuni si divincolano o sbirciano dagli stretti
abbracci dei parenti rugosi e inacalliti dal lavoro.
Arrivano Camioncini grigi di fango e ferraglia,
moto lucidate e fiammanti superstiti di
stradacce fangose;
si fermano bambini cavallerizzi atletici e belli,
si avvicinano a piedi donne vestite a festa
con colori sgargianti e bottoni dorati,
vecchi in abiti da lavoro consunti e sbiancati,
mentre bocche spargono fumi di pipa dai
lunghi bocchini d`osso e madreperla.
Martina fa un giro con i Trampoli, alta come
il tetto di una loro casetta millenaria,
Valentina sorride ai bambini curiosi, cantando
e agitando il corpo colorato dal bel costume
clown, Vania gironzola con il Carretto,
grande attrazione dai mille misteriosi segreti e
giochi di scena, mentre una pompetta da
bici fa nascondere i piu` timidi e sgranare
gli occhi ai grandi che si tolgono i cappelli da cawboy!
L`albero verde (simbolico quanto i tanti
disegni tribali dei bambini) si poggia al suolo,
i Forasteri preparano chitarre e tamburi,
si solleva la bellissima voce del Sud Italia
di Brigitta e tutti sono rapiti e incuriositi.
Chi batte le mani a ritmo, chi si accovaccia
spaventato nel grembo delle donne o si
appallottola al caldo di altri bimbi per fare
branco, chi sorride, chi fuma superiore e
circospetto, con il sopracciglio inarcato ma
tanta voglia di capire quell`improvvisa e mai
vista sarabanda di suoni e colori.
La chiamata ha funzionato... il nostro
`NASCIR NASCIR.... TEATR!`
Il Telo blu si spalanca e comincia il Gioco fiabesco
e circense di Didi (Valentina) Gogo (Martina)
e Pozzo (Vania), con le note vibranti dei musici
e Gabriele che svolazza discreto attorno armato di
telecamera e macchine fotografiche a carpire
quei preziosi momenti.
Adulti e bimbi osservano, come davanti ad un
evento naturale, chi impassibile e severo come un
macigno vulcanico, chi sciolto dalla gioia e
stupefatto come un fiume cristallino,
chi nervoso e a caccia di dettagli come un
animale in cattivita`...
Abbiamo gia` messo in scena il
nostro piccolo `Attendendo Godo` Mongolo in
4 diverse versioni, e tra poco nascera` una
5 (forse definitiva) con la partenza domani
mattina dei Musicisti Forasteri che cominciano
il loro rientro in Italia. Abbiamo incontrato tante
realta` diverse, con bambini e adulti di
citta`, di campagna, dalle Ger agli Orfanotrofi...
E` difficile definire le molte sensazioni raccolte,
di tristezza e festa, di soddisfazione e delusione,
d`amore e rabbia! Tutto mi sembra simile al
meraviglioso paesaggio mongolo osservato al
Vulcano Khorgo... la forza chiusa e scura della
pietra lavica che spesso investe i volti del
pubblico in silenzi gelidi e lontananze millenarie,
al contempo la cristallina luce da immenso lago
data dall`accoglienza di sguardi e gesti, da sorrisi
festosi e sinceri, da espressioni distese e vivaci;
poi la forza nerboluta e vivace di alberi in lotta
con venti e geli invernali, nei colpi di mano, nelle
danze, nelle risate fragorose eppur tese, nelle
strette di gambe e braccia a governare le emozioni.
Non ho mai incontrato un pubblico tanto VERO e
COMPLESSO, sembra di affrontare la Natura selvaggia
e millenaria di questa zona della Mongolia.
Come regista e attore un grandissimo insegnamento!
Poi ci regalano disegni, canti, parole, frasi....
Ygramul sta raccogliendo molto e gia` medita un
fruttuoso ritorno.

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