lunedì 11 gennaio 2010

Soluzioni al GIOCO MONGOLO!

Sono tornato. Chiude cosi' questo breve
Diario del Viaggio in Mongolia, attendendo
questa estate il nuovo Percorso con
Ygramul.
Ecco i risultati del Gioco Mongolo!
- Gruppone Saltimbanco
(Sergio, Alessandro, Franz, Chiaretta)
con collaborazione estera (Laura): 9 Errori
- Katia (Ludyka): 6 Errori
- Enrico (Ludyka) : 6 Errori
- Valentina (Costumista Tempest) : 3 Errori
- Valentina (Ygramul) : 1 Errore
FINISH...
Ciao

venerdì 8 gennaio 2010

XV ed Ultimo DIARIO dall'Inverno MONGOLO

18 Dicembre....10 Gennaio...The End
Ultimo Diario frenetico e frettoloso,
in questo Sabato di preparazione
Bagagli, di saluti, giri finali per la
città a rivedere quei magnifici Templi
per un ultimo inchino invernale!
Il viaggio di questo ultimo Giovedì
e Venerdì è stato avventuroso e
gelido, con il Pulman rotto nel
mezzo delle vallate ghiacciate.
La natura mongola si è affacciata
con tutta la sua bellezza, in
vegetazione coperta di neve,
in dolci curve di colline, dune e
montagne, in pendii di ruscelli e
pascoli sterminati. Cavalli, Yak,
Pecore e Buoi... poi cani, cani
ovunque. Un'aquila veloce ed
emozionante, roditori celeri e
monaci rossi, come visioni, in
fila da chissà dove a chissà dove!
Oggi passo a dare un abbraccio
al mio giovanissimo maestro
di Canto, e prendo gli appuntamenti
per quest'estate, per tornare con
il nuovo Sciame Ygramul!
Ripenso agli Yak e alle parole
consegnatemi dal Presidente Claudio,
al calore affettuoso dei Monaci di
Darkhan, e all'amorevolezza dei
miei "Soci" del sogno Ginevra,
che mi hanno protetto e sorretto.
Vedo il vecchio Sciamano e mi
pare mio padre, esperto
ed irraggiungibile. Sento l'attenzione
di Gab, di Vincio, le coccole giocose
di Lalla, quelle attente di Martina,
le profonde di Gloria....
tutti i laboratori, con i piccoli
oggetti, gesti, consigli e doni
di viaggio, con la Cena intima
fatta in Teatro. GRAZIE a TUTTI/E!
Torno, alla mia Vita, al mio Amore.
Ogni cosa torna al suo posto,
lentamente.... gli sguardi
riprendono il taglio occidentale,
le parole tornano comprensibili,
il mio Ruolo torna gioioso e come
sempre opprimente.
Mi si creano nella mente quei tipici
ponti, legami, paragoni che il
cervello crea per ricostruire la
sua 'familiarità' dopo quasi
un mese di atmosfere, sapori,
ritmi e suoni davvero alieni!
M'inchino per un ultima volta,
timoroso ed impacciato, al Tempio
della Luna e a quello di Bakula,
così saluto la mia Mongolia
invernale... torno a Casa!
Ci si vede a Ygramul e dintorni!
Ciao da Vania.

giovedì 7 gennaio 2010

XIV Diario Mongolo

Ecco il vantaggio di restare bloccati in Autobus
per 5 ore nel nulla piu' assoluto, tra ghiacci,
vento siberiano e vallate deserte ed
accecanti! Mi sono divertito al mio piccolo
inseparabile Computerino, con cui in questo
bel viaggio solitario ho lavorato tantissimo,
scrivendo i Copioni dei laboratori,
il mio Libro, i pensieri e Diari e....
creando (come avevo gia' fatto a Bali)
un piccolo Gioco/Divertissement:
Se volete avere la Soluzione (con una bella
Foto collegata) inviate le vostre Risposte
a nonocitadino@libero.it
e a chi Vincera' (il Primo ad azzeccare
la giusta sequenza di abbinamenti)
un premio tutto Mongolo!
Ciao.. scappo

martedì 5 gennaio 2010

XIII Diario Mongolo... penultimo

Una Befana qui, ove anche la vecchietta
in scopa non si degna di atterrare
per i -29 gradi che ha fatto questa
notte! Non capisco come facciano i
cani randagi a restare vivi sino all'alba,
quando tutti i barboni ed i bambini di
strada scoperchiano i tombini al
centro delle vie e vi si buttano dentro,
a contatto con i tubi fumanti e caldi
di quegli scoli di Fogna, intrecci
d'acque e liquami industriali,
di tiepide casse dell'elettricita'.
Torno in albergo un po' trasognante
e pensieroso e quasi ci casco dentro
in uno di quei tombini fumanti!
La gamba destra mi va nel vuoto e mi
aggrappo alla neve sul marcapiede...
mai abbassare la guardia!
Oggi e' terminato il mio Studio di Danze
e Canti, con un bello spettacolo e tanta
tenera commozione. Domani parto in
Autobus per vedere alcuni villaggi
verso Sud, gironzolare un po' a caso
e liberamente, ad incontrare persone,
luoghi e divinita' di questo magnifico
mondo invernale.
Seguo i Consigli dello Sciamano
del Centro di Religione Bo, dove mi sono
recato a chiedere informazioni.
Mi stringe la mano come un nonno,
con una vivace morsa e poi
mi parla in un Mongolo melodioso.
Sa benissimo che
NON capisco e credo lo faccia apposta,
perche' mi sta raccontando qualcosa che
forse non posso, non devo o non voglio
sapere. Lo guardo negli occhi e mi viene
da piangere, allora lui stringe le pupille
venate di grigio e mi passa una mano
sul braccio come una carezza. Poi mi fa
vedere la Mappa della Mongolia appesa al
muro e mi dice di andare a Sud.
Parto, felice e un po' fragile.
Ci si sente al mio ritorno,
lettori di questo buffo BLOG Diaristico,
quando mandero' l'ultimo
breve Scritto.
A Sabato, e Buona Befana
a tutti/e!

domenica 3 gennaio 2010

XII Diario Mongolo

ALTRE CONTRADDIZIONI PATAFISICHE E GIOCOSE:
- Un ragazzino di strada, con le
manitagliate
dal gelo notturno ed i vestiti in lotta tra lo sporco
e
l'immagine televisiva, mi fa accendere la
Telecamera e la Macchina
Fotografica,
Si fa fare un'intero servizio di Foto e Riprese,
in pose Hip
Hop, mentre balla e canta unendo
le melodie Khoomi e tradizionali mongole
ai
brano americani sentiti in Radio.
E' stupendo e carico di energie quasi
rabbiose,
come tutti i bambini di strada che ho conosciuto
fin'ora. Mi
ringrazia "Thanks, I Pit Box, Pit Box!"
- Il mio maestro di Canto mi comincia
ad
insegnare un Canto tradizionale,
"Altain Magtaal" e mi chiede uno scambio
di
melodie. Poi scartabella sul suo Compute e
dice di voler imparare una
bella canzone
italiana tradizionale.... "Susanna!"
Mi tira fuori un File con
una ripresa RAI
degli anni 70 con Celentano che la canta. Mio Dio!
- Entro nel
Tempio del Palazzo d'Inverno,
tra animali impaliati, Statue, Ori, Strumenti

e vesti Buddiste. Non c'e' anima viva in giro...
cerco ma trovo solo una
bambina che
parla in Mongolo e gesticola. Mi fa capire il
Biglietto da pagare,
a stento... gironzolo
affascinato e scatto foto ricordo di cose
cosi'
preziose e antiche. Arriva una donnona,
con il taglio d'occhi severo da Gengis
Khan e
relativa irruenza. "Photo Ten Thousands Tugrug".
Sbianco,, ,blatero
qualcosa... poi capisco che s to
apparendo come il solito squallido Turista
che
ruba le occasioni, se ne approfitta del proprio
potere economico. Mi
sento a disagio e pago
giulivo!
- Il Tempio e' chiuso. Il Monaco sposta
una
spessa tenda rossa e mi fa segno di
entrare: una piccola sala interna, piena
di
testi sacri e tappeti. Mi fa sedere su uno
sgabello, gesticola con fare

calmo e pacifico, con le mani coperte dalle
lunghe maniche della veste
arancione.
Sorride con lo sguardo e va via.
Aspetto... aspetto.... aspetto....

sabato 2 gennaio 2010

Tempio in Darkhan. Capodanno 2009

XI Diario dalla Mongolia

Oramai manca una sola Settimana al mio ritorno a Roma...
da un lato sento crescere una sorta di sollievo dentro
(per la tanta solitudine, l'immenso freddo, il profondo
isolamento che, nonostante queste sporadiche Mail,
ho sofferto!)... eppure non vedo gia' l'ora di star di nuovo qui,
in questo universo davvero
prezioso e perduto nei meandri del Tempo.
I COLORI
Scavalco il Capodanno in un buco gettato nel nulla,
questa stupida Darkhan semiabbanonata, nel vuoto
di ghiaccio e neve che mi circonda, nel silenzio dei
venti della Siberia (qui sono piu' vicino al confine Russo)
e nel gelo che mi secca i pollici e gli alluci dolorosamente
(anche doppi 'scaldotti' in Scarpe e Guanti sembrano
proprio NON voler fare il loro dovere qui! Grazie Gab e Katia
ma i vostri sforzi e cobsigli risultano vani a -28!).
Questo Capodanno mi avvolge nei Colori
fantastici della vera Mongolia. Mi sembra di viaggiare
dentro un disegno di Lauretta (una delle bimbe
piccole che segue il Laboratorio Flyck) ove nessun colore
puo' restare tappato e tutto deve sfogarsi sulla carta
in un overdose di luce! Cosi' vivo il lungo viaggio in Treno
accalcato sul Sedile duro (piu' economico) in una
folla di capocce e piedi che si incastrano a piu' livelli:
chi dorme sui lettini sopraelevati o sugli alti Porta-Bagaglio,
chi si stringe su sediletti e ai lati dei tavolini, chi sbircia fuori
dal finestrino prima che si geli il vetro e faccia una cortina
nivea, merlettata di ghiaccio. 8 ore meravigliose,
con i bambini mongoli stupendi che mi osservano
spaventati pensando che sia un Arabo.
Parlano in lingua, rapidi come acqua, incomprensibili,
ma dai loro cappellini e dalla sciarpette
colorate ogni tanto si distingue netto un "Arrhab" e
"Therroristhe"! Sorrido. Credo di essere davvero
buffo per loro ed un poco spaventoso con il mio
Barbone nero fiorito di peluria bianca da vecchio.
Rub al paesaggio tutti ler tonalita' di bianco e di
grigio che mio cervello poteva immaginare. Credo
proprio che quando tornero' con gli Ygramul vedremo
ogni tipo di Verde e Blu! Che bell'aspettativa!
Alle 9.00 del 1 Gennaio m'infilo in uno stupendo Tempio
buddista ove si prepara la prima preghiera. I Monaci,
giovanissimi e semplici, mangiano, fasciati dalle sporche
vesti arancioni e da una grande stoffa rossa pendente.
Mi osservano e mi fanno entrare con timore.
Ed eccomi abbracciato dalla meraviglia arcobaleno del loro
Tempio in legno. Divinita' fiabesche, animalesche ed
estatiche, grondanti simboli, oggetti, ninnoli, fasce di stoffa...
e colore ovunque: Draghi rossi sulle colonne, teste bianche
mozzate dipinte sulle pareti, lingue di stoffa e pennacchi
arancioni, verdi, azzurri... Statue d'oro, strumenti in Bronzo,
arazzi dai mille fili intricati di grigio e rame; biscotti fumanti
e vodka in offerta agli altarini..... Poi suona la Conchiglia
di inizio, con un rombo profondo che mi scuote il ventre,
e assisto ad una cerimonia di fede vibrante. Mi sento felice,
commosso, eppure dopo un po' sono angosciato
da quei canti ripetitivi e sciabordanti, dalle lunghe
preghiere ridondanti e colpite a ritmo di piatti e tamburi.
Mi sale una paura, forse il vuoto della mia Fede assente,
e devo uscire! Subito!
Colori, suoni, emozioni profonde... forse troppo o troppe...
Entro in un 2010 con una magnifica indigestione
di Fede antica, stordito e gioioso.
Confuso... Non capiro' mai, ma almeno l'ho vissuto e
mi resta dentro, ronzante come quella conchiglia,
il Dubbio!
CONTRADDIZIONI
- Sculture di Ghiaccio che riflettono le luci delle insegne
pubblicitarie di un Supermercato.
- Un militare gentilissimo che mi indica il Cartello dei treni
(per aiutarmi a capire dove e come prendere il mio)
e non comprende il mio panico, vero e teso,
perche' NON so neppure decifrare una di quelle Rune!
Eppure sorride e mi continua a dire
"No Problem! No Problem! Twenti Twenti".
Ora fate un po' voi: il treno e' per Darkhan, costa 5000 Tugrik,
parte alle 10.30 e arriva alle 18.30, dal Binario 1!
- Un minuscolo Monaco di 12 anni mi offre una scodella
di riso, poi mi fa segno di togliermi il cappuccio ed i guanti.
Io lo faccio ma cerco di spiegargli che mi si congelano
le mani e le orecchie. Lui ride e riprende il riso.
- Indico sul mio Libro di traduzione in Mongolo il
Cibo Buuz (ravioli al vapore con carne),
il corpulento oste mongolo, grezzo e rubicondo,
mi da' una pacca sulla spalla ed inizia una discussione
con me in mongolo stretto. Parla per 20 minuti,
felice come se partecipassi o capissi. Rido che sembro
un demente e scuoto la testa. "Bi Hun (io sono) Italiano!".
Mi porta una zuppa di verdure.
- Sono isolato a Dakhan, non c'e' alcun Treno o Autobus
di ritorno (1 Gennaio e Neve). Come faccio?
Trovo una vecchietta armata d'auto sportiva,
carica di gente (1 ragazzo e una coppia di ciccioni)
che vanno a Sud. Mi porta lei! 12000 Tugrik (6 Euro).
Corre, per le strade che tagliano il nulla mongolo,
e schiva il miliardo di buche, dossi, cani e mucche
che attraversano 3 ore di viaggio.
Ogni tanto si ferma, esce e fa una passeggiata
al bordo della strada, per girare intorno agli Ovoo,
i montarozzi sacri della religione Buddista e Bo che
segnano le magiche vie dei nomadi. Io tremo
ogni volta riaccende il motore.