sabato 31 luglio 2010

da Erdenet


Ciao!

Sono raffreddatissimo...ieri a fatto un freddo assurdo...vento e gelo siberiano...
Le giornate proseguono piu' o meno con la stessa struttura:
un giorno di spettacolo, un giorno di prove!
Mattina sveglia alle 8, colazione alle 9, partenza alle 10 per altra tappa....
dopo improbabili strade, improbabili pendenze e improbabili colpi alla schiena, si arriva nel luogo prestabilito...ricerca del locus amenus in cui dormire...si scaricano bagagli, si montano zanzariere matrimoniali per la coppia del gruppo...prove se c'e' tempo...ricerca del pasto...piccola riunione e si dorme (?) su letti dimenticati da dio e anche dall'armata russa circa 40 anni fa!!!
Sveglia alle 8, colazione alle 9, spettacolo verso le 11 (o a volte anche di pomeriggio...dipende se si e' avuto il tempo di fare le prove il giorno prima), pranzo...riposo...spostamenti...bagni nei fiumi...riprese...festa di paese...giretto a cavallo...canti forasterici...riunioni di vario genere...bacarozzomachia...cinema estemporaneo...bang...ankle bones...birra mongola e patatine di cartone...banda del dentifricio...acqua della pasta rigirata col dito (fermenti lattici)...ipod...tappi nelle orecchie...e poi via verso il sonno odoroso e pungente dentro le Ger o militare e asfissiante dentro le stanze di vecchi hotel decadenti e marci.

I pasti delle giornate sono cosi' suddivisi e preparati:
COLAZIONE:
SuuteTzai...the salato con il latte...oppure acqua calda con la possibilita' di mettere il the! biscotti vari e dai sapori gommosi, simil nutella, succhi di frutta, caffe' solubile!!

PRANZO:
prendere >> carne di montone, verza, cipolla (maledetta), carote, riso, noodles, spaghetti di farina, brodo, cetrioli, patate...mescolare insieme in vari modi e si avra' il tipico pasto mongolo del fuori citta'. Non e' importante il modo...l'importante e' ottenere qualcosa che contenga cipolle.
Vorrei qui aprire una parentesi per i relatori delle guide turistiche, che preannunciano a chi e' vegetariano di prepararsi all'eventualita' di non mangiare in mongolia, ma non avvertono a chi e' allergico alla cipolla (si...lo sono ufficialmente...chiedete all'autista del pulmino) che e' impossibile trovare qualcosa che non abbia cipolla!! grazie per l'attenzione.

CENA:
vedi pranzo!!!

evitare l'AIRAG!!! chiedere a martina (enri, dovrai attendere)

Che dire...i giorni proseguono a ritmi molto serrati, in cui a volte e' difficile distinguere un giorno da un altro, specialemente quando siamo in citta'!  La polvere ci invade e ci segna i volti e le mani...il tempo ci illude e ci sorprende alla velocita' di un nitrito di cavallo, che a volte sembra capire che lo stiamo osservando troppo e ci disarciona!
Tra poco si torna a UlanBataar...nel caos della citta'...avremo un po' di giorni per visitare i musei...poi andremo in una famiglia nomade per 3 giorni e poi altri 3 giorni di stacco, prima della partenza.

Un saluto...sempre troppo breve per raccontare ed esprimere tutti i pensieri e gli accadimenti di giorni tanto pieni, che mettono alla prova e ti fanno riflettere sul rientro a casa...su cosa e' importante...su cosa lasciare e su cosa portare con se...esattamente come fanno i nomadi...essenziali e vitali in ogni loro azione!

Ciao ciao

Gab

XII Diario Mongolo

Erdenet ci avvolge, orribile metropoli di stampo sovietico,
piena di polvere, minatori e la solita triste
'invidia' del ricco-occidente, visibile in una
Piazza con fontana smagliante che spruzza
gelidi getti d'acqua a ritmo di musica tecno americana,
nelle solite macchinone che sfrecciano lucenti
nella desolazione circondata da donne e bambini
accucciati sui marciapiedi sconnessi, vendendo
pelli di pecora nuvolose di mosche, mirtilli colanti zucchero,
carni maleodoranti e frutta avvolta in celofan sudati.
Comincia il nostro ritorno verso Ulanbatar,
la grigia capitale che ci ha accolti
all'inizio del Viaggio, e quindi si apre il capitolo
della chiusura. Ieri un nuovo spettacolo, con la
dipartita dei Forasteri, vicino a Bulgan, in un
magnifico villaggio povero e sperduto, con una
pioggia di bambini, adulti e anziani curiosi e
affamati di colori, di diversita', gioco, o una piccola
e semplice novita'
festosa come quella che rappresentiamo!
E' stato un bel battesimo di questa curva del
percorso, della svolta di ritorno.
Un piatto di riso e nudle cucinati da 2
anziane signore, tra carote cadute in terra
e rigettate in padella e fuoco alimentato
da sterco di yak e carbone nero.
Domani ci metteremo alla prova nelle testarde vie
di questa anonima metropoli, all'ombra dello
sbiadito sguardo di Lenin che campeggia sui
muri scheggiati, tra neon e insetti.
Poi si viaggia ancora, verso la natura sorprendente
e sconfinata, alla ricerca di un bel fiume ove lavarci,
meditare e dormire (io e Vale avvolti nella nostra
plumbea e un po' ridicola zanzariera, Gab e Marti
insaccati nei Sacchiapelo, con l'ovatta ficcata nelle
orecchie nella speranza che nessun ragno o
sarafaggio s'incaponisca per entrare!)
Poi arriveremo ad Ulanbataar per stare un po'
di giorni a rassettarci in citta', alla ricerca di docce
e lavanderie, armati di guida per la rituale visita a Musei,
Templi e forse nuovi spettacoli Tsam. Li' i nostri
due Maestri di Khoomi e di Tsam dance ci attendono
e faremo le ultime 6 lezioni!
Andremo in scena (almeno spero) con i nostri Beckettiani
Didi, Gogo e Pozzo,
ancora 4 o 5 volte e poi via... verso l'Italia.
Stiamo organizzando, intorno al 6-7-8 Agosto
di ripartire, un ultima scorrazzata via dall citta',
per stare nuovamente ospiti di una Famiglia nomade,
magari con bimbi piccoli, ove fare spettacoli,
giocare con loro e soprattutto aiutare nei moltissimi
lavori della vita in Ger (tra giri a cavallo,
yak, bovini vari, pecore e capre da racimolare,
cucina e stupendi formaggi...).
Intanto lo zaino si gonfia, di ricordi, frasi, foto,
pensierini piu' o meno turistici, polvere e
tanti odori, nauseanti o squisiti!

Messaggio dai Forasteri in viaggio di ritorno verso l'Italia

Eccoci sfatti e puzzolenti come caproni!

Cari Ygramul lontani, siamo arrivati a Ulanbataar,
ci siamo lavati ed eccoci connessi per comunicarvi il nostro arrivo.
Il viaggio e' stato bello, indimenticabile, sia per le atmosfere che per la fatica accompagnata da risate continue. Siro ha il mal di collo, io il mal di culo (dai Vania che aumenteranno le tue dosi di -ino-ina-ini-ine!!!!) e Brigitta il mal di cervello. In autobus la signora tanto distinta seduta vicino a Siro ha reso l'ambiente speciale a son di scurregge appestanti...vi manchiamo, dite la verita'?
Cara Marti, ti dobbiamo gia' un euro per aver usato la tua 'arta, non quella da 'ulo bensi' per telefonare.
Sciocchezzuole a parte, e' stato bellissimo, e ieri e' stato commovente salutarsi la prima volta e ritrovarsi una seconda. Grazie ancra per l'opportunita' offertaci.
Per ora vi abbracciamo forte e buona fortuna per le vostre prossime avventure senza i Forasteri!
Nai per tutti e tre!



mercoledì 28 luglio 2010

XI Diario Mongolo

Si ode una musica che proviene da 6 voci
buffe e dalle magnifiche note della
fisarmonica di Natalia dei Forasteri!
Siro (Forastero in questo caso alle percussioni)
carica il tempo con arte, rendendo il
tutto pimpante e giocoso come una marcetta;
le campagne deserte vibrano e si animano.
Qualche cavallo si gira, uno Yak borbotta
infastidito scrutando da sotto una frangetta
anni `60 e bambini si affacciano dalle bianche
Ger, alcuni si divincolano o sbirciano dagli stretti
abbracci dei parenti rugosi e inacalliti dal lavoro.
Arrivano Camioncini grigi di fango e ferraglia,
moto lucidate e fiammanti superstiti di
stradacce fangose;
si fermano bambini cavallerizzi atletici e belli,
si avvicinano a piedi donne vestite a festa
con colori sgargianti e bottoni dorati,
vecchi in abiti da lavoro consunti e sbiancati,
mentre bocche spargono fumi di pipa dai
lunghi bocchini d`osso e madreperla.
Martina fa un giro con i Trampoli, alta come
il tetto di una loro casetta millenaria,
Valentina sorride ai bambini curiosi, cantando
e agitando il corpo colorato dal bel costume
clown, Vania gironzola con il Carretto,
grande attrazione dai mille misteriosi segreti e
giochi di scena, mentre una pompetta da
bici fa nascondere i piu` timidi e sgranare
gli occhi ai grandi che si tolgono i cappelli da cawboy!
L`albero verde (simbolico quanto i tanti
disegni tribali dei bambini) si poggia al suolo,
i Forasteri preparano chitarre e tamburi,
si solleva la bellissima voce del Sud Italia
di Brigitta e tutti sono rapiti e incuriositi.
Chi batte le mani a ritmo, chi si accovaccia
spaventato nel grembo delle donne o si
appallottola al caldo di altri bimbi per fare
branco, chi sorride, chi fuma superiore e
circospetto, con il sopracciglio inarcato ma
tanta voglia di capire quell`improvvisa e mai
vista sarabanda di suoni e colori.
La chiamata ha funzionato... il nostro
`NASCIR NASCIR.... TEATR!`
Il Telo blu si spalanca e comincia il Gioco fiabesco
e circense di Didi (Valentina) Gogo (Martina)
e Pozzo (Vania), con le note vibranti dei musici
e Gabriele che svolazza discreto attorno armato di
telecamera e macchine fotografiche a carpire
quei preziosi momenti.
Adulti e bimbi osservano, come davanti ad un
evento naturale, chi impassibile e severo come un
macigno vulcanico, chi sciolto dalla gioia e
stupefatto come un fiume cristallino,
chi nervoso e a caccia di dettagli come un
animale in cattivita`...
Abbiamo gia` messo in scena il
nostro piccolo `Attendendo Godo` Mongolo in
4 diverse versioni, e tra poco nascera` una
5 (forse definitiva) con la partenza domani
mattina dei Musicisti Forasteri che cominciano
il loro rientro in Italia. Abbiamo incontrato tante
realta` diverse, con bambini e adulti di
citta`, di campagna, dalle Ger agli Orfanotrofi...
E` difficile definire le molte sensazioni raccolte,
di tristezza e festa, di soddisfazione e delusione,
d`amore e rabbia! Tutto mi sembra simile al
meraviglioso paesaggio mongolo osservato al
Vulcano Khorgo... la forza chiusa e scura della
pietra lavica che spesso investe i volti del
pubblico in silenzi gelidi e lontananze millenarie,
al contempo la cristallina luce da immenso lago
data dall`accoglienza di sguardi e gesti, da sorrisi
festosi e sinceri, da espressioni distese e vivaci;
poi la forza nerboluta e vivace di alberi in lotta
con venti e geli invernali, nei colpi di mano, nelle
danze, nelle risate fragorose eppur tese, nelle
strette di gambe e braccia a governare le emozioni.
Non ho mai incontrato un pubblico tanto VERO e
COMPLESSO, sembra di affrontare la Natura selvaggia
e millenaria di questa zona della Mongolia.
Come regista e attore un grandissimo insegnamento!
Poi ci regalano disegni, canti, parole, frasi....
Ygramul sta raccogliendo molto e gia` medita un
fruttuoso ritorno.

X Diario Mongolo

Schiaccio con forza i tasti di una tastiera
polverosa e mezza in rune in un Internet
Point di Moron, improbabile ed anonimo
quanto l`intero centro urbano.
Un po` disgustato dalla
citta` dopo dieci giorni di una natura
sconfinata, ricca, fiabesca e vivida che ci
ha sommerso piu` che mai!
Il nostro magnifico autista
Bolt (con il suo fare rude e clownesco)
accompagnato da un taciturno eppur
espansivo meccanico (il signor
Sancho!) e dalla Guida Oiga, ridicola e tenera,
in bilico su se` stessa ed impacciata tanto
quanto gentile e lieve, ci hanno scorrazzato
attraverso una Mongolia davvero avventurosa
e deserta, con chilometri sterminati di divina
natura tra ruscelli, boschi, montagne,
salti di marmotte sfuggenti,
Yak festosi e lerci, aquile e falchi a decine in
caccia circolare, cammelli sbilenchi,
capre e cavalli, tramonti, deserti, rupi e templi!
Abbiamo attraversato strade da spaccare
tutte le ossa del corpo assieme alle ruote e
agli armortizzatori del nostro Furgoncino,
eppur sempre rapiti da paesaggi e genti
luminose e sincere, da un`accoglienza ed
al contempo una animalita` di altri tempi,
nel ritmo della vera Mongolia, lontano dai
palazzi fatiscenti, da bacarozzi, letti lerci,
cani randagi ed ubriachi disumanizzati dalla
vita cittadina.
Ho la mente ed il cuore innamorati, pieni
di immagini, odori, suoni e sapori che non
credo di aver mai vissuto in maniera tanto
densa in Italia, come se fossimo stati
catapultati in spazi e tempi oltre la civilta'
urbana, millenni fa, tra tremori ruvidi di
vulcani, temporali improvvisi, squarci di
sole che muovono le greggi ed esplosioni
di stelle tali da disorientare lo sguardo.
Mi spiace di non poter inviare immagini
del nostro viaggio dalle nostre macchinette
(con cui abbiamo raccolto scatti stupendi di
genti, nostri spettacoli, paesaggi ed animali)
ma un virus ha messo a rischio tutto il
materiale Foto e speriamo di recuperarlo a Roma
tramite Mac... per ora scrivo e allego Immagini di
quei luoghi scattate da altri.

Estratti dai bei Pensieri di Gloria... lontani eppur vicini!

... mi arrivano suggestioni a raffica; pensieri, odori, colori, gioie e tristezze, polvere, emozioni e affetti…e` come un vento che ti soffia addosso cose vecchie e cose nuove mescolate in quantità` variabili in modo che chi di noi ha già viaggiato con Ygramul, vi possa annusare le tracce delle precedenti avventure e allo stesso tempo sentirsi proiettato in avanti,  ancora oltre,  in un seguito che mentre voi lo vivete dal vivo trasforma anche chi di noi e` "rimasto a casa" . Per questo mi commuove sempre questo andare, che e` poi il "nostro" modo di viaggiare: un passo dopo l'altro, il cuore che corre avanti a grandi balzi, mappe infinite da leggere a rovescio, mille tracce che si spostano in continuazione, la mente che si smarrisce tra impervie salite e ripide discese, quella fatica a tratti quasi sovrumana e magnifica che dopo un po' ti fa smettere di sapere  e ti costringe a essere soltanto…una specie di ritorno all'infanzia, ad un tempo smisurato di aprirsi a se stessi e al mondo attraverso nuovi varchi, nuovi sentieri, nuovi linguaggi. Questo e` il tuo viaggio con loro, con quelle persone, ognuna a suo modo importante per te, per la tua crescita umana e artistica  e non solo perche`  loro sono (tutti o soltanto alcuni?)i Nuovi Ygramul, no, c`e` molto di piu`, in questa tua (e loro) avventura mongola, e credo che forse anche tu lo incominci a sentire. E' una cosa che non so spiegarti in termini razionali, ma non può essere un caso, o solo una nostra "mancanza", che non ci siamo, lo con te, con voi, ne` io, ne` Fiamma, ne` Simone.  Allo stesso tempo, sento, invece, che noi ci siamo ugualmente, Fiammetta anche materialmente attraverso la sua scatola viaggiante delle meraviglie, che, non ne dubito, incuriosisce e intriga grandi e piccoli e che ci rappresenta, direi, nella nostra più vera essenza…quella "piccola" scatola magica, con le sue ruote colorate, capace di spostarsi da un capo all'altro del mondo compiendo solo pochi metri, al cui interno sono custodite cose di uso comune, anche solo i pezzi rimasti di cose non più esistenti,  che si trasformano in altro da se` nel momento in cui le si estrae per porgerle al resto del mondo (…che improvvisamente si scopre desideroso di viaggiare a sua volta), quel carrettino, all'apparenza fragile eppure resistente, fotografato al centro di un paesaggio "alieno", che sembra, ma non e`, lontanissimo da noi (la sensazione che mi dà e` sempre quella del Brasile e, in modo diverso, anche di certe cose di Bali, di essere noi quelli allontanatisi da casa, la potente nostalgia di spazi grandi abbastanza da poter finalmente alloggiare la nostra incontenibilità…

... Gloria



martedì 20 luglio 2010

IX Diario Mongolo

Mi collego mentre stiamo in attesa di riavere la
nostra Guida, una ragazza mongola di 21anni,
studentessa di lingue, che ci accompagna con
il giusto impaccio e un'allegra goffaggine, in
questa avventura ruvida e polverosa.
Ieri, nell'organizzazione di uno spettacolo nel
Parco Giochi dei bambini nella periferia di
Kharakhorum, si e' presa una insolazione
e dopo aver vomitato tutta la notte l'abbiamo
portata in ospedale a farsi una flebo.... attendiamo
e quando stara' meglio ripartiremo. Intanto
meditiamo in silenzi e riunioni dei difficili
spettacoli, del pubblico di bambini cosi'
partecipe eppure restio e diffidente... accucciati
al suolo o abbarbicati ai genitori, con sguardi
simultaneamente curiosi e chiusi, gioioisi e
giudicanti. Stiamo provando molte esperienze
differenti, confrontandoci con luoghi di vita e
tipologie di pubblico varie e schizofreniche
(dalle famiglie di nomadi al pascolo, ai
bambini di strada violentati dalla citta',
al campo estivo scolastico, i laboratori
di bambini con le suore ed i preti....).
C'e' molto da imparare e, come ci ha suggerito
Buno, lo stiamo facendo nel migliore dei modi:
scontrandoci con il pubblico, con la gretta
e dura realta', spettacolo dopo spettacolo, dentro
lo stesso sguardo dei bambini che si accende o si
distrae ad ogni nostro passo giusto o sbagliato.
Seguiamo il detto mongolo dei nomadi:
"Se hai paura non lo fare,
se lo fai non aver paura!"

Altre Foto e Insetti...

Solo pochi secondi per altre strambe Foto
(purtroppo poche degli Spettacoli, abbiamo
tanti FILMATI ma poche foto di quelli!)
PS: Martina e' stata attaccata da una
tipica e aliena farfallina mongola che svolazza
sulla testa e poi con tutta celerita'
spara un nugolo di vermi nell'occhio e
li ha dovuti togliere uno ad uno con dita
'sputose', difendendosi da un ubriaco
mongolo che voleva gentilmente aiutare
e fare lui stesso con le
sue dolci mani tremanti, unghiute e nere!
E' stato fantastico... Ciao e a presto

Foto di Viaggio

VIII Diario Mongolo

Eccoci qui!
Dopo tanti giorni nella splendida vastita' mongola.
Siamo stati in viaggio, nelle campagne verdi e
luminose dell'universo mongolo fino ad arrivare
ad un campo di Ger per turisti nel centro esatto
di questo paese, all'antica capitale dell'impero
di Gengis Khan, KARAKORUM!
Abbiamo fatto tanti spettacoli, alcuni speciali,
altri semplici e un po' affaticati dal caldo, dalla
lingua, dai luoghi improvvisati... ma in generale
tante emozioni e il grande sogno Ygramul del
Teatro Antropologico (un incontro profondo, di vero
scambio, ricco ed equo!). Ora non ho il tempo di
narrare dei tanti bambini pieni di risa e giochi, delle
Ger nel mezzo di una valle magica con scambi di
canti, cibi e giri a cavallo mongolo... di sorrisi,
abbracci e ringraziamenti sinceri e veri.
Ygramul vive ancora una volta, felice di un'avventura
cosi' lontana e ricca! Grazie a Fiammetta per la
sua Scenografia potentissima (che attira i
bambini a frotte, fa curiosare e commentare
gli anziani, coinvolge e affascina); grazie a
Valentina per i Costumi onirici e carichi di
colori e segni accattivanti e giocosi che ci fanno
toccare ed esplorare dai bimbi.. Grazie a tutti
coloro che energicamente ed economicamente
hanno permesso questo magnifico viaggio!
BAIRLA! (Grazie!)

dalla citta' di Gengis Khan!

Un saluto veloce da Karakhorum...
Siamo passati da una vallata paradisiaca (di cui non ricordo il nome) in cui c'eravamo noi, i nomadi e le capre, all'antica citta' di Gengis Khan...
Nella vallata si respirava aria pulita finalmente e si poteva vedere il cielo! La gente era ospitale e il cibo ottimo (miracolosamente senza cipolle!!)

Ora siamo nella cittadina che ha sostituito la vecchia citta' di Gengis in cui si trova un tempio buddhista (Erdene Ezu) molto importante. E' gigantesco...o per lo meno lo era...ci sono rimasti solo 6 templi su 400 che ce ne erano...ora e' quasi esclusivamente una meta per turisti...pero' c'e' un tempio attivo in cui e' possibile pregare e chiedere preghiere ai monaci.

Domani si parte per Zerzerzelege..oh qualcosa di simile!

Un abbraccio a tutti dall'internet point di gengis khan!

Gab



10 buoni motivi per scegliere Hotmail

mercoledì 14 luglio 2010

Da UB ultimo giorno prima della partenza

Domani si parte per un tour che terminera' il 2 agosto.
Abbiamo trovato questo tour operator ecosostenibile che ha un progetto per l'aiuto dei bambini e per l'alfabetizzazione.
Hanno una ger-biblioteca mobile che gira da villaggio a villaggio. Sembrano molto in gamba.
Oggi grande fatica, dolore e soddisfazione nell'aver fatto lo spettacolo nell'orfanotrofio di stato di Ulanbataar, molto simile a una prigione, molto propensa a non far entrare nessuno all'interno...e se non si puo' entrare, di solito non si puo' neanche uscire. La reatla' e' molto difficile, come in tutti gli orfanotrofi di tutto il mondo. Siamo felici che quelle poche ore che siamo stati abbiano segnato come un sogno, un pomeriggio di questi bambini, che ripetevano divertiti i nomi di vladimiro e estragone (DIDI e GOGO), che rincorrevano Vania con i palloncini, cercavano Natalia e Brigitta per i disegni, Siro divertito a fare le foto e io che ho formato tanti giovani piccoli operatori di telecamera. Vedrete sicuramente le immagini che sto filmando in questi giorni...il documentario si sta formando nella mia testa...ma e' tutto molto molto confuso...il ritmo di qui e' violento e pacato allo stesso tempo...ha lo stesso andamento del tempo atmosferico che cambia dal sole ai tuoni in pochi minuti, dal vento al caldo torrido, dalla polvere alla pioggia violenta.
E' un paese che mette alla prova, sicuramente noi occidentali, abituati al troppo e con il pensiero di avere troppe necessita' rispetto alle reali.
Questa gente cosi' tanto ospitale, sincera e orgogliosa avra' di che farci riflettere. Magari non sono migliori di noi, magari anche loro commettono errori e magari anche loro hanno fatto e fanno scelte sbagliate....ma l'incontrarle ci pone di fronte ai nostri limiti, assai labili e vicini, e ci pone nella situazione di dover essere umili rispetto alla grandezza di questa terra, di tutta la terra e a di come la stiamo trattando. Il viaggio e lo spostarsi ci pone di fronte a noi stessi...e i mongoli si spostano continuamente, quindi, se questa e' l'ipotesi, la tesi e' che loro probabilmente abbiano da insegnarci qualcosa.

Con la testa piena di questi pensieri, la vista dei sorrisi screpolati dei bambini e la gioia di partire per un cielo pieno di stelle, vi lascio a tra 20 giorni...con ancora piu' racconti, con ancora piu' dubbi e magari con qualcosa di piu' divertente e curioso da raccontare (come la nostra reazione al latte cagliato di cavalla, mescolato a vodka, l' erig!!!)

un saluto e un abbraccio

Gab







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Mappa e Calendario Spostamenti

15 Luglio si parte e si va a 35 km ad Est di Ulaanbaatar, in un villaggetto
16 Luglio lavoreremo con i bambini di un Centro Estivo del Villaggio
17 Luglio si viaggia verso Gurvanbulag, una comunita' a 300 km a West di
Ulaanbaatar
18 Luglio faremo spettacolo in una Libreria Nomade
19 Luglio in viaggio verso Kharakhorum ad altri 90 km, per visitare il
Monastero di Erdenezuu
20 Luglio spettacolo nella cittadina/villaggio
21 Luglio si viaggia verso Tsetserleg, ad altri 130 km a nord, in un villaggio
vicino Arkhangai
22 Luglio spettacolo in citta' e nel villagio di Ikh Tamir
23 Luglio altro Spettacolo in citta'
24 Luglio viaggio verso Terkhi Tsagaan, il lago a 180 km ancora a Nord, verso
le montagne del Popolo delle Renne
25 Luglio Trekking sul lago/vulcano e spettacolo in Comunita' locale
26 Luglio viaggio verso Shine Ider a 140 km
27 Luglio viaggio verso il lago Khuvsgul a 250 km e spettacolo in villaggio
28 Luglio si esplora il lago e il Parco naturale
29 Luglio si viaggia alla volta di Murun a 120 km, mentre i Forasteri ci
salutano e tornano con pulman pubblico
a Ulaanbaatar per tornare in Italia il 2 Agosto
30 Luglio si arriva a Khutag Undur e si fa spettacolo
31 Luglio viaggio verso Erdenet a 200 km e spettacolo alle Miniere
1 Agosto spettacolo in Darkhan a 160 km
2 Agosto si torna verso Ulaanbaatar a 230 km
poi restermo a Ulaanbaatar per 2 o 3 giorni, per andare 4 giorni a vivere con
una Famiglia di nomadi
ed aiutarli con bestiame e bambini a 70 km dalla metropoli.

VII Diario Mongolo

14 - 07 - 2010
Domani si parte... verso paesagi finalmente
sconfinati, campagne, montagne, fiumi, yach e cavalli!
Non quando potremo riconetterci e
agiornarvi... intanto prepariamo i bagagli per
nuovi stupendi spettacoli a conoscere la vera
antica Mongolia, l'altro lato della Medaglia.
Non riesco a contenere in mente le mille
emozioni e gli attimi, i VERI 'attimi da Clown'
passati in questi ultimi giorni!
Le fredde righe sullo schermo luminoso,
donate da questa tastiera scolorita e unta,
mi rattristano un po' perche' vorrei far arrivare
ai miei genitori, alla 'mia' famiglia in Brasile
e ai tanti ragazzi/e dei Laboratori
che ci leggono su questo Blog un po' di piu'...
qualche profumo, il tatto della pelle bruciata
da funghi e dallo sporco dei bambini di strada
che ci abbracciano rugosi e scavati quanto
affamati di affetto ed attenzione. Il suono delle
loro risate, mentre nella polvere del mercato
capiscono, annuiscono, dissentono, sputano e
ridono ai gesti inconsulti e farseschi dei nostri
Gogo, Didi e Pozzo! Beckett ci ha dato un bel
regalo (con il suo "Aspettando Godot")
ed il suo spunto sta esplodendo nelle nostre idee,
nelle energie, nella voglia di tradurre, di far
partecipare, di regalare un sogno che infranga
una realta' cosi' greve e violenta.
Quanta infanzia negata, repressa, schiacciata e
deviata, tra marciapiedi in lotta fra cani e ubriachi,
su fango, pioggia e freddo da deprimere ogni sorriso
e incupire lo sguardo piu' fantasioso... bimbi,
bimbe, tutti fantastici, carichi di rabbia e gentilezza,
leggeri come falchi, con ali spezzate, becchi piegati e
legati, martoriati da una stagione di caccia che dura
dentro e fuori di loro da quando sono nati o
approdati in questa stupida citta'!
Oggi non ho voglia di raccontare solo i fatti... abbiamo
dato vita a 2 bellissimi spettacoli, uno da soli
al Mercato polveroso e chiassoso davanti allo
Stadio del Wrestling (SI! Alla fine NON ha piovuto
e siamo andati! )
e l'altro nell'incubo dell'Orfanotrofio di Stato
assieme ai musicisti Forasteri
(SI, sono ARRIVATI!!! E con la Musica lo spettacolo e'
davvero bello!). Ma in questa serata pre-viaggio non
mi emozionano i racconti di fattarelli, sono pieno di
emozioni che mi stringono petto e gola, le dita
un po' tremanti e tristi e vorrei raccontare solo questo:
abbiamo vissuto dentro un quadro di Brueghel, tra
gote rosse e pelli crepate, espressioni primordiali di
vera fame, rabbia, stupore, gioia e dolore
(quante maschere rivissute dalla Commedia dell'Arte!)...
unghie fangose e nere, croste, macchie e malattie,
volti stravolti e tramutati in maschere di furbizia e
malizia dalla faticosa lotta della poverta' in un
luogo che rincorre la Metropoli occidentale e schiaccia
le Gher con grattacieli di spreco, inutilita' e vetro!
E oggi siamo entrati in un romanzo dell' '800, nelle
righe sdentate e torve di Oliver Twist.
Tornato in albergo ho fatto la doccia cercando di spazzare
via il tocco delle mani di quei bambini, i loro coccolanti
appigli e appoggi che attingevano uno spiraglio
di umile e calda normalita' dalla
mia gioia clownesca. Si, mi sono lavato con un po' di vergogna e
di cattiveria... non contro di loro, ma rabbiosamente
contro di me, acqua e sapone sulla mia condizione
(gia' vissuta in Africa, in Brasile, e Indonesia ma sembre
orribilmente dolorosa) di maledetto europeo 'FORTUNATO'...
ricco, borghese, ottimista.... amato e protetto! E' la grande
contraddizione di questa strada d'arte che Ygramul ha
intrapreso, dell'Antropologia Teatrale... riuscire a far
pace con la propia pelle, con se' stessi, e saper
fare ogni di' la valigia e partire per tornare alla nostra
normalita', sana e felice!
Una bimba si siede con in grembo una caramella
ed un pennarello che le abbiamo donato durante lo spettacolo,
sotto la maglietta (ben protetto dagli altri bambini nemici,
i capi, i piu' grandi e violenti) il quaderno per disegnare
(altro piccolo regalo dei nostri Clown). Mi guarda.
Ha gli occhi spenti, non tristi ma condannati,
senza speranza di cambiamento e di risarcimento dal
futuro mongolo. Capelli semi rasati (forse pidocchi), pelle macchiata
e ferita, ciabatte di gomma lerce e nervose che
zompettano tra le dita, un reggiseno imbottito e
osceno. Mi sorride e mi chiama "Pozzo!", con un tono
di voce che indica un "Grazie", poi mi passa un dito sui
bottoni del costume divertendosi a contarli e
a seguirne il colore... scende con lo sguardo sulla
scenografia (il nostro magnifico Carro) e poi si
ritira di nuovo nel suo autismo muto e sensibile.
Quando andiamo via nemmeno ci saluta,
resta li' meditabonda a giocare con i suoi piedi!
Che dire... noi partiamo, domani in giro lontano lontano,
per la Mongolia, a fare spettacoli nei villagi, nelle
campagne. Lei resta qui, in una vita ferma a 2 secoli fa.

domenica 11 luglio 2010

VI Diario Mongolo

12 - 07 - 2010
La pioggia oggi ci dona un po' di tempo in piu'.
Credo, purtroppo, che NON faremo lo spettacolo oggi
pomeriggio allo Stadio del Wrestling, divenuto
oramai una palude fangosa e brulicante di gente in corsa,
tra pozzanghere, cani sgangherati, banchettini fumanti di
spiedini e salse acide: formaggi a forma di antica
medaglia al sapore di parmigiano al miele ("Byaslag"),
calzoni fritti e ravioloni al vapore ("Buuz")
ribollenti di carne e cipolla, un ottimo pane bianco e
spugnoso o fritto e saporito ("Pin"), e dovunque The salatao
al latte ("Suutei Tsai") e la vomitevole "Airag" che viene
sorseggiata con allegria da tutti!
Ci dispiace tanto di non poter fare spettacolo
in questo mercato del Nadaam, quel girone infernale
mongolo ci ispira molto per il disorientamento dei nostri
Vladimiro ed Estragone, ma sembra che il tempo voglia
rendere Ulanbatar ancora piu'
cupa e grigia di come la sua stessa poverta' e mentalita'
la dipingano.
Andremo probabilmente a vedere le gare di Arco e domani
una stupenda Parata dei costumi storici nella via
Sukhbathur.
Ieri, oltre alla Grande Vallata dei Cavalli e alle
gare di Wrestlking ci siamo buttati in un Circo
pacchiano e sconclusionato, con artisti bravissimi
ma in un totale disordine mentale di segni,
significati, coerenze... (proprio quello di cui
parla Beckett nella vita in una Metropoli occidentale).
Stiamo tutti bene, un po' stanchi (tante
diversita' da gestire per la mente ed il corpo oltre alle
difficili lezioni di Danza e di Canto) e nervosi
(voglia di 'capire' e 'controllare' meglio il caos che ci
circonda e che ci usa come Marionette di 'TURISTI')
ma felici per le tante scoperte e novita'. E' magnifica la
Mongolia... MAGNIFICA!
La gente appare ruvida e spigolosa come un ghiacciaio, gli sguardi
da principio un poco cupi e grinzosi, ma poi un sorriso ed uno
sciogliersi di nevi, di versi felici ed accomodanti, un calore mai
di contatto fisico ma di reale accoglienza mentale e sincera empatia.
Stiamo per abbandonare questa apocalittica citta', piena di
belle contraddizioni e di tristi realte' paradossali (grattacieli e
baracche,
jeepponi di lusso e bimbi di strada nelle fogne, ristoranti e pub
sfarzosi e lucenti e bettole da incubo, prostitute ed alta moda europea,
turisti e centinanai di ubriachi rissosi che si mischiano nel fango
tra i cani!). Domani, il 13, all'alba arriveranno 3 dei 'FORASTERI'
(i Musici che ci accompagneranno per piu' di 2 settimane) e con loro
dal 15 lasceremo la Capitale. Ci aspetta un Minivan Russo sul
quale caricare tutto il nostro bagaglio, la Scenografia ed i Costumi,
noi 7 ed un Autista/Guida mongolo che ci scorrazzera' in giro per
villaggi, paesaggi, altre cittadine....
Tra poco le Mail personali o a questo Blog saranno piu' rare,
ma, appena potremo, invieremo Foto e nostre nuove.
Arrivederci... alla prossima "Bairtha"!

da UB - sulla citta', il Nadaam e altre storie




La Mongolia e' un posto dove e' possibile vedere il cielo.
Questo e' quello che spero dopo essere stato cosi' tanti giorni nella citta' dei clacson, dello smog, del degrado e delle incongruenze.
Come in ogni popolazione in cui sono arrivati i soldi di pochi e i bisogni di troppi, esiste un divario sociale troppo sconvolgente e troppo relativo. Hanno cominciato ad avere le automobili in gran quantita' solo nel 1990 e questo ha creato subito una richiesta altissima, tanto che moltissimi vivono in quelle che noi chiameremmo baraccopoli, ma hanno un macchinone iperaccessoriato. Sono un popolo molto orgoglioso e questo comporta anche la voglia e necessita' di 'dimostrare' il proprio status sociale.
E' una situazione molto strana quella della citta'. Un americano, Mitch, che abbiamo conosciuto qui e che si occupa di volontariato per i bambini e gestisce una missione (harbor evengelism) mi ha detto che i mongoli sono molto intelligenti e molto molto cordiali, ma in citta' hanno dimenticato tutto...girano ad ostentare qualsiasi nuovo oggetto, gadget, abito, macchina tutto il giorno e la maggiorparte e' alcolizzata. Stiamo comunque parlando di un paese che per 7 mesi all'anno sta sotto lo zero (e a dicembre a -40) e durante l'estate lavora fa turni di 12 ore per lavorare sulle strade, nelle fogne, nei palazzi...quindi sicuramente la vita caotica della citta' non li aiuta.
E stiamo comunque parlando del parere di un signore americano, che anche nel suo voler fare del bene ha un atteggiamento molto da conquistadores e da potente.

Oggi siamo andati a vedere la corsa dei cavalli ( con fantini di 5 anni ). Uno spettacolo molto bello...direi caratteristico, direi quasi una fiera di paese...anzi...proprio una fiera di paese. c'erano i colpisci barattoli, le frecciette, lo spiedo, gli acquiloni e tantissimi cavalli...meravigliosi cavalli.
La cosa che ci differenzia di piu', credo sia legata al loro modo di vivere le loro tradizioni...non devono proteggerle perche' le vivono giornalmente, anche i loro abiti tradizionali...quindi li mescolano con la moda di adesso...dai tacchi alti al cappellaccio texano!

C'e' molto da vedere e da fare e soprattutto da raccontare...

alla prossima...

sul circo, gli anni 90 e il latte!!!

Ciao da Gab!!




Chiacchiera, condividi, gioca. Messenger è pieno di sorprese.

IV Diario Mongolo....

Da Gabriele.... 8 - 7 - 2010

Allora...cosa dire...le informazioni arrivano tutte insieme e per ora sono tutte molto caotiche...dovrei parlarvi dei taxi abusivi, dei venditori ambulanti di chupachups e telefonate (stanno li con un telefono e ti fanno fare le telefonate come fossero cabine telefoniche), delle voragini mostruose per strada, di vania che fa cadere vassoi bollenti, delle tubature dei bagni mongoli...

un po' di notizie varie, serviranno a dare un'idea, mentre che cerco ordine nella testa.

La citta' e' una metropoli assurda...non e' grandissima ma ha una quantita' di gente inverosimile...C'e' smog e polvere da annerire la faccia e le mani.

Il tempo e' strano...col sole caldissimo, nuvolo vento e pioggia freddo!!!

La gente, specialmente le donne, sono tutte curatissime (unghie, scarpe, taglio di capelli, vestiti, accessori), ma vivono in delle case fatiscenti...
In molte di quelle che noi definiremmo baraccopoli vedi la gente che non ha neanche il bagno, ma ha una macchina tutta accessoriata e alla moda...
Quindi c'e' questa fortissima influenza occidentale/cinese/giapponese sull'abbigliamento e sulla tecnologia, il che e' assurdo perche' le grandi marche costano piu' che da noi.

Domani comincia la festa tradizionale, quindi ci sono molti turisti (tra giapponesi e cinesi specialmente), mentre gli occidentali stanno tutti nei tour guidati in giro per la steppa sconfinata (come popov) a fare rafting, birdwatching, rally con le dune buggy, bike trip, tour con i cavalli e via decendo.
Noi invece stiamo cercando di organizzare un tour affitando un superfurgone su cui caricare tutti i bagagli. Oggi abbiamo conosciuto una buona assopciazione che ci sta organizzando il viaggio in dei posti splendidi!!!

Starsera dovevamo cominciare le lezioni di canto ma il maestro ha avuto da fare...

Donani faremo il primo spettacolo in questa associazione chiamata ''harbor evangelist''...non ve lo sto neanche a dire...sembrano tipo il personaggio de 'il custode' dei simpson!!

per ora e' tutto che dobbiamo andare!!

un grosso abbraccio a tutti e alla prossima con piu' calma (ho avuto solo pochi minuti a disposizione che l'internet point e' strapieno di nerd che giocano a warcraft...ho fatto una foto di nascosto...ahah!!
p.s.
il museo dei giochi e' splendido!!!!
p.p.s.
girate l'email, che no h otutti gli indirizzi...grazzzzzie!

p.p.p.s.

le cipolle persistono!!


Bellissimo Punto d'Incontro Italia-Mongolia

Segnalato da Enrico del Lab Ludyka:

 

III Diario Mongolo....

11 - 07 - 2010
Pochissimo tempo per raccontare, in corsa all'internet Point
tra uno spettacolo e l'altro del Nadaam mongolo!
Questi giorni sono stati (e credo che per un poco seguiteranno ad esserlo)
davvero un turbinio di eventi, rapidi, suggestivi, ed affaticanti!
Siamo molto felici, ancora storditi dalle divertenti 'diversita'' della
cultura
mongola; ci siamo lasciati abbracciare dal gorgo di eventi e di
attivita' che Ulanbator in fermento regala durante il Nadaam.
Se gia' per un normale turista ci sarebbero molte cose da
vedere e fare (tra Musei, Concerti, Spettacoli, Gare d'Arco,
di Cavallo, di Wrestling, ecc.) per noi che aggiungiamo
a queste voglie la forte spinta del nostro lavoro,
il tempo sembra comprimersi e non bastare affatto! Dobbiamo fare
il nostro spettacolo in Strada, per i bambini, imparare il Canto Khoomi e
le lezioni di Danze Tsam!
Intanto invio alcune foto dei momenti passati, attendendo di avere
(forse domani) un po' piu' di tempo per narrare in maniera estesa
le molte avventure che stiamo vivendo...
per adesso mi basta accennare alle
magnifiche melodie del Canto Tuvano e alle Maschere enormi, colorate e
ruotanti, che ci hanno stregato assiepati in un Teatrino periferico in
legno, tra turisti e mongoli, in un arcobaleno di note, suoni cacofonici e
corpi robusti ed elastici.
La nostra prima parata, con ubriaco annesso che ci blocca la strada,
i bambini sorridenti e curiosi, lo spettacolo caotico ma onirico,
palloncini, colori, risate.
Poi un giro fuoriporta, alla Khui Doolon Hudag Valley, per partecipare
alla grande Fiera dei Cavalli ("Mori"), con le corse, migliaia di
calzoni fritti fumanti di carne e cipolla ("Khushuur"), musica,
mongoli di ogni territorio, colorati e festosi, con spiedini alla brace
tanto buoni quanto colanti grasso e olii.... e il meraviglioso
Latte Cagliato e alcolico ("Airag") dal sapore distinto e forte dell'acido
gastrico (come bere del latte appena 'rigettato'!).
Oggi, poi, sotto una pioggia fitta e alluvionante, ci siamo immersi nella
folla dello Stadio del Wrestling.... per vedere una volteggio incomprensibile
di
Eroi in mutandoni che si sbattacchiavano sul fango, gongolandosi come
pavoni, in un rito realmente paradossale e confuso... sotto la pioggia...
mentre beviamo il Succo di 'SeaBackThorn'
(una sorta di spremuta di Bacca di Corniolo o Dattero di Palma, arancione,
dolce e aspra!)....
Insomma davvero molto. Mentre l'acido lattico delle lezioni di danza
ci sale alle ginocchia e la trachea si allarga sotto il colpo delle risate
del nostro maestro di Canto che non si capacita della nostra
goffaggine vocale.

giovedì 8 luglio 2010

II Diario Mongolo .... frastornato e ridanciani

8 - 07 - 2010
La Festa tradizionale del Nadaam si avvicina...
11 e 12 Luglio, esplosivi e antichi!
Continuiamo ad attraversare la chiassosa e
frenetica citta' di Ulanbator, tra polvere di poverta'
e grattacieli vetrosi e lucenti, night club e karaoke
moderni. In pochissimi giorni,
ecco gia' che il Calendario Ygramul si riempie!
Oggi primi acquisti di Materiali per lo Spettacolo
(quaderni, colori, caramelle, petrolio per il mangiafuoco...)
e camminate su camminate, sotto una pioggia fastidiosa
e grigia che tramuta la Mongolia in una terra
post bellica e paludosa. Scrivo con agitazione
e malessere perche' per sbaglio ho versato una
tazza di the bollente su una gentilissima ragazza
(segretaria della nostra possibile Guida) e, mentre
Valentina e Martina si scompisciavano dalle risate,
io mi sentivo sprofondare nella vergogna e preoccupazione!
Probabilmente nulla di grave, ma le dita mi tremano
ancora un poco e la pelle tarda a riprendere il colorito
originale. Sfoglio l'Agenda mentale e il nostro
calendarietto Ygramul si mostra gia' esplosivo:
tutte le sere Lezioni con il Maestro di Canto Khoomi
(in Foto a cena con noi!), il 10, l'11 e il 12 vari Eventi
del Festival del Nadaam tra Circo, Corse dei Cavalli,
Tiro con l'Arco, Danza, Canti e combattimenti
di Wrestling... poi i nostri Spettacoli da domani
(con i bambini di un centro Samaritano),
il 12 (ad un Ristorante del Nadaam),
il 14 (con l'ausilio degli Evangelisti e
l'orfanotrofio di stato) ed il 15 (in un Campo Estivo
fuori da Ulanbatoor); siamo titubanti e felici :
"Chissa' come i bambini capiranno il nostro
elaborato farsesco e giocoso su Beckett? Giocheranno?
Reagiranno? Rideranno?" Ogni cultura e' imprevedibile ed
enigmatica riguardo al funzionamento della Grammatica
Emotiva... e noi cerchiamo di toccare le radici comuni,
per risuonare assieme oltre alla Parola! Domani vedremo!
Intanto stasera, poco prima che ustionassi la ragazza,
abbiamo 'forse' trovato la Giusta Guida (una grande
opportunita', con impegno Ecologico e Sociale, molto
preparato e in contatto con diverse realta'
sparse in tutta la Mongolia, locali e tradizioniali:
scuole, villaggi, cooperative, centri culturali, famiglie, ecc.)
La Metropoli seguita ad abbracciarci, affascinante e fastidiosa,
donandoci gambe e sguardi stanchi, i polmoni tanto pieni di
smog da far sanguinare il naso la sera... siamo affamati
di Natura. Faremo questi 4 spettacoli e godremo della
meraviglia culturale del Nadaam e poi via! In Viaggio verso
gli Yak e le Ger, verso i villaggi, con indosso una buona
dose di resistenza nuova e tante parole Mongole oramai
masticate! Per ora cerco solo di riposare la mente,
pensando alla frase della Guida difronte alla mia
alta preoccupazione per l'incidente del The con la
ragazza : "Non e' grave, sta per cominciare
il viaggio e devi rilassarti. Bisogna partire
senza preoccupazioni!" Ci provero'...
a domani (MARGASH!)

martedì 6 luglio 2010

I Breve Diario Mongolo... inizio

o6 - 07 - 2010
Mi collego ad Internet, un po' frastornato dalla metropoli fastidiosa e afosa
di
Ulanbataar e un poco ancora addormentato dal fuso orario in rotta di
collisione
con la mia lontana Roma.
Leggo la Mail di Serenella da Viterbo e sorrido felice...
"Non è il viaggiatore che fa il viaggio, ma il viaggio che fa il
viaggiatore"...
Non so bene come cominciare questa avventura con i Nuovi Ygramul e con
Beckett... oggi mi sento solo molto SORPRESO! Da me, da loro, da un
mondo che pare l'opposto rispetto al mio vissuto invernale.
Sono piu' che disorientato, direi quasi 'sperduto'.
Mi sale una bolla d'angoscia nel petto (ed e' proprio quello che cercavo)
quando noto che tutti i miei appunti di questo Natale (del mio soliloquio
Mongolo
al gelo dei -30) sono vanificati da un sole schiacciante.
Altre presenze, diversi paesaggi, nuovi ambienti,
ritmo vergine. Insomma, come in tutti i viaggi, NON si puo' mai dare nulla
per scontato e NON si puo' mai prevedere o ritrovare la stessa cosa
2 volte nella stessa maniera. Mi aspettavo il caos e la nevrosi del cambio
aereo a Mosca, ed invece ci e' parso di attraversare
una citta' futuribile (alla 'Gattaca') ove pochi passeggeri erano serviti
ed indirizzati velocemente in un aereoporto
semi deserto e moderno; apro gli occhi sulle strade e le colline Mongole e
il Bianco sembra scompraso del tutto, strappato da un Verde indomabile e
irreprensibile che si pavoneggia all'azzuro di un cielo caldo e vivace;
cerco i volti sbuffanti tra cappotti e lugubri copricapi calanti e vedo
ragazzi e ragazze alla moda, dai colori smaglianti e vivaci,
in un via vai affatto nebuloso ma diretto, solare e
fin troppo acceso.
Insomma eccoci qui! Nuova Mongolia, nuovi Ygramul, nuovo Vania...
a presto, mentre in pancia digerisco il mio primo Buuz e sento l'acquolina
per il riso di stasera. Ci siamo gia' immersi, passeggiando nella citta'
dello smog in cerca di un buon luogo ove dormire e sprofondando
nelle poltroncine maleodoranti del Teatro di stato
(uno spettacolo magnifico! Un po' turistico e
pacchiano ma davvero molto bello!).
A presto... in attesa che cominci il Nadaam

domenica 4 luglio 2010

Lunedi' 5 Luglio... si parte!

Do' chiusura alle ultime Prove.
Guardo la drammaturgia del
nostro 'Aspettando Godot' e
sorrido, ricordando l'Africa
di Ubu Edzi (vecchio spettacolo Ygramul).
Con un po' di apprensione...
il magone in petto e gli occhi lucidi,
chiudo i bagagli di Scenografia
(il bellissimo progetto creato da
Fiammetta Mandich) e i pesanti ma
spettacolari costumi beckettiani
(disegnati e realizzati da Valentina
Gualandri) e riesco a dirmi... SI PARTE!
L'emozione di abbracciare in Viaggio
un Gruppo Ygramul nuovo, di confrontarsi
ancora una volta con un Universo
imprevedibile e sconosciuto,
di portare in Scena i nostri
clowneschi Estragone, Vladimiro e Pozzo,
nei desolati villaggi Mongoli e nella
caotica e offuscata capitale Ulanbator.
Ancora una volta la Libellula Ygramul
si alza in volo, silenziosa e vivace, e conduce
la mia Regia e i bellissimi attori/ci dello Sciame
a scoprire l'Arte del mondo, di altri mondi...
Prendo un grande carico d'ossigeno e sono
pronto ad immergermi. A tra poco, quando
le mie orecchie si distrarranno in suoni
gutturali e misteriosi, il palato avra' le vertigini
in salse di cui e' meglio non indagare l'origine,
i passi curiosi del Gruppo calcheranno
polveri estranee e di nuovo incontreremo il
dubbio e la gioia di tanti bambini lontani.
Al prossimo Diario... in Terra Mongola...