martedì 22 dicembre 2009

III Diario dalla Mongolia

CANTO KHHOMI
Padre e Figlio della famiglia Ganbold (provenienti direttamente dalla regione
piu' importante del Canto Armonico Tuvano, la zona mongola dello Chandmani)
tentano faticosamente di passarmi la loro Tecnica millenaria.
Il padre Taravjavyn (T.Ganbold = http://www.youtube.com/watch?v=_t7AuZQfAvQ)
, un poco anziano, stanco e visibilmente ubriaco, sembra cedere alla stanchezza
(si asciuga piu' volte con un fazzoletto la fronte, mentre corregge ogni mio
dettaglio sbagliato: respiro, posizione del collo, tensione nella mandibola,
intonazione, ingolamento!) Insomma una tragedia! Dice varie cose in mongolo al
figlio (credo non proprio incoraggianti) poi mi guarda, la sua faccia di rughe
si fa bonaria, chiude un occhio alla Tenente Colombo e poi "Very Good". Ma esce
e mi lascia nelle mani del figlio Baljinujan (29 anni). Per fortuna lui e' un
bravo insegnante, semplice; giusto per il mio livello (zero) e un incredibile
talento musicale! Comincia a cantare i 4 diversi modi della Tecnica Khoomi...
ed io resto senza fiato! Mi spiega, con delle immagini sul portatile, la
posizione in cui dovrei riuscire a mettere la lingua e la gola... mi sento un
imbecille e capisco di NON avere alcun controllo di guance, lingua, faringe,
laringe, mandibola... devo esercitarmi molto. Lui comincia come dai bimbi
(fondamentalmente devo rimparare a parlare!) e andiamo in 1 ora di A-E-I-O-U!
Esco stanchissimo e felice!
QUARANTENA
Ho capito! Molti Mongoli mi guardano strano, ma non solo perche' sono
buffamente occidentale e solo! Non solo perche' giro coperto come un loro
Demone Buddista con 3 strati di robba e solo gli occhi che sbucano dal
ghiaccio! Non solo perche' non so dire quasi nulla in Inglese e tanto meno in
Mongolo! Anche perche' NON porto la Mascherina. Qui c'e' un allarmismo
incredibile... in ogni luogo pubblico si infilano la Maschera e stanno lontani
gli uni dagli altri. Il governo ha messo in tutte le vie principali dei
Cartelli in ferro con marcato bene a disegni: NON sternutite senza fazzoletto;
gettatelo nei secchi; distanza di 1 metro dagli altri; mascherina sempre;
lavatevi, ecc.... Sono molto spaventati, eppure a chiunque studente abbia
chiesto (mi hanno capito, Ole'!) tutti sminuiscono, sorridono, dicono che e' un
allarmismo superato e valido piu' per l'Estate... eppure poi mi salutano e si
rinfilano la mascherina andandosene allegramente. Boh! Medito (non so se
comprarmela o meno) mentre mi bevo un Caffe' americano solubile.
MUSEI
Ancora Musei e Musei, per scoprire l'orribile storia di Chengis Khan (che qui
e' adorato in tutto e per tutto, gettato sulle facciate dei palazzi, nei
ritratto a scuola, sull'etichette delle birre e della Vodka, nelle statue)...
eppure e' stato una sorta di Hitler (piu' geniale e inventivo, ma altrettanto
devastante ed orribilmente sanguinoso!). I musei sono magnifici e mi danno
mille spunti per il mio lavoro futuro e per il libro....
intanto continuo a gironzolare per questa assurda e grigia metropoli e colgo
le piccole e vitali meraviglie:
banchetti ove si vendono Telefonate, Ciupa Ciups e Pesate (si' con una
bilancia; puoi pagare per sapere quanto pesi! Cosi', in strada!).
i tram che continuamente si sganciano dai cavi elettrici, compiendo brusche
frenate, e richiedono al conducente di arrampicarsi sul tetto e manualmente
rinserire le antenne nel binario; i molti barboni che vivono sotto terra, nelle
fogne labirintiche del sub-ulunbator; il mio albergo che di notte diventa un
locale Karaoke...
Sto cercando di uscire di citta' per andare verso quelle lande che intravedo
oltre i palazzi e le baracche. Lande che SONO la vera desolata e selvaggia
Mongolia, ora innevata e colpita dal gelo della Siberia. Ma nessuna guida mi
vuole portare, dicono che e' pericoloso e che da solo NON si viaggia! Continuo
a provare... vorrei attraversare almeno un po' di quelle terre, ed andare verso
Karakorum (l'antica citta' del Khan), a 400 km dalla capitale. Ma e' solo il
mio IV giorno, c'e' tempo... lo trovero' un Pulman, sono certo! Basta
scavalcare l'immenso blocco della lingua. Ma qualcosa comincia a delinearsi
nella mente:
"BI-YE ZA-SAKH GA-ZAR KHAAA-NA BAI-DAG VE?" Mi scusi, dov'e' il Bagno?

2 commenti:

  1. Vania, se puoi, in appendice al tuo libro riporta anche i tuoi diari ... e quello di Bali, e quest'altro

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  2. Vania, comincia a scriverci un piccolo dizionario di mongolo, così tutti s'imparano quello che tanto, prima o poi, parleremo! ^_-

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