mercoledì 4 agosto 2010

XIV Diario Mongolo

4 Agosto 2010, domani e' un mese esatto
che siamo partiti e stiamo qui, e tra soli 8
giorni saremo di nuovo in Aereo!
Domani le ultime lezioni di Canto Khoomi
(http://www.youtube.com/watch?v=PTENaQCoLCw)
e di faticose danze Tsam
(ttp://www.youtube.com/watch?v=OP-efSivJ88)
guidati dai nostri divertenti e divertiti maestri.
Ulzuij, danzatrice gentile e premurosa, ci
scorta delicatamente, cercando di adattare
i difficili movimenti delle antiche Maschere Tsam
ai nostri goffi e diversi corpi occidentali ed
anche al breve tempo con cui abbiamo avuto
la pretesa di avvicinare quest'arte complessa,
faticosa e cosi' astratta (sono Dei che danzano,
simboli che suonano e portano messaggi
e archetipi ancestrali a ritmo di tamburi,
cembali, corni e campane). Mentre sudiamo
e giriamo per la Sala Palestra ove siamo
ospiti, in una sorta di Aula-Scuola di Circo Mongolo,
scavalchiamo attrezzi da ginnasti, trapezi,
corde, anelli, e negli angoli bambini e bimbe
piccolissime si scaldano in posizioni
aracnidee, con i ventri e le gambe
schiacciate al suolo dalla loro
bellissima e imperterrita
insegnante di contorsionismo.
Noi fatichiamo e teniamo il fiatone, ma
ogni tanto un brivido di gelo mi attraversa
il collo, quando sento scricchiolare le vertebre
e le scapole alle bambine in tiraggio, e
vedo le loro coreografie disossate in
per un futuro spettacolo
di Circo Mongolo!
Viceversa il nostro Ganbold, maestro
di Khoomi con fare da giovane rampante
moderno, ci aiuta faticosamente e caparbiamente
a trovare Note inesistenti, sfoghi di
vibrazioni, pieghe della lingua, punti di
pressione del palato e delle ossa del
cranio sconosciuti. Ride e si diverte ad
ascoltare la grande difficolta' che la nostra
gola prova nel non riuscire neanche ad intonare
una "U" corretta, mentre io lacrimo, tossisco
e gratto, Gabriele sfiata e risuona nel naso,
Martina cerca la nota e Valentina sperimenta
il volume e l'ossigeno sufficienti. Lui ride,
noi ridiamo. Poi prendiamo la giusta
sonorita' per puro caso, come in una
'mosca cieca' con il suono, un suono
meraviglioso, antico, atavico, oramai
dimenticato eppure cosi' profondo e
commovente!
Spero proprio che Ygramul riesca a
riportare un po' di questo bellissimo
bagaglio appreso in Italia, per i
Laboratori, per i prossimi spettacoli,
nel nome della nostra Ricerca!

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